Ogni storia merita di essere raccontata. La storia di una persona, di una famiglia, di un’azienda.
Dodici anni fa mio papà ha compiuto 80 anni, un traguardo importante che meritava un regalo speciale. Noi 4 figli abbiamo riflettuto a lungo su cosa regalargli, ma ogni idea ci sembrava troppo banale. Ci voleva qualcosa di simbolico, che potesse raccontare che persona è, quanto avesse contato la sua presenza per noi e quanto fosse stato importante per le persone che lo avevano conosciuto. Un oggetto, per quanto simbolico, non andava bene. Volevamo regalargli delle emozioni.
Qualche anno prima papà ci aveva chiesto di scattargli una fotografia che potesse rimanere a noi quando lui non ci fosse più stato e come esempio ci mostrò una foto di suo padre, nostro nonno, un bel ritratto in bianco e nero, probabilmente scattata da un fotografo. Quella richiesta ci aveva colpito, soprattutto perché di sue foto ne abbiamo tante. Sembrava che il suo desiderio fosse quello di avere una foto speciale, da lasciarci.
Allora abbiamo pensato di fargli un piccolo video con gli auguri di chi gli voleva bene. Sono andato a intervistare parenti, amici, ex colleghi. Ho fatto un viaggio per l’Italia ma anche nei ricordi e nella storia di mio papà. Mi hanno raccontato episodi, aneddoti, storie e ho scoperto lati di lui che non conoscevo. Alla fine avevo raccolto 40 interviste e ho capito che avevo in mano una bella storia, una storia privata, certo, ma che meritava si essere raccontata e che sarebbe stato un tesoro da custodire per noi figli e per le generazioni a venire. Mio papà e anche mio nonno sono stati sempre appassionati di fotografia e video e a casa abbiamo metri e metri di 8 e super8. Erano i filmini che periodicamente riguardavamo tutti riuniti intorno al proiettore con quel suo ronzio caratteristico che faceva da colonna sonora alle immagini mute che scorrevano sullo schermo. Le ho ricuperate tutte e le ho filmate per trasferirle in digitale. A casa di mio nonno ho trovato dei preziosissimi filmati del periodo della guerra, di quando mio papà era bambino e viveva in Liguria. Sono incredibili. Ho cercato foto, le ho catalogate, scannerizzate e divise per periodi. A questo punto avevo una montagna di materiale. Ero completamente assorbito e affascinato dal progetto che stava nascendo. Ho pensato che avrei potuto dare una colonna sonora adeguata a quelle immagini senza audio che avevamo visto tante volte sullo schermo bianco. Allora ho fatto una ricerca musicale per decennio. Ho pensato che la musica dovesse essere italiana, perché lavorando al progetto mi era venuto in mente la trasmissione che avevano dedicato ad Alberto Sordi “Storia di un italiano”. Nel film ci sono canzoni di 80 anni di musica italiana, da Silenzioso Slow (Abbassa la tua radio) a Non m’annoio di Jovanotti. Da Baciami piccina di Rabagliati ( a Je so pazzo dell’immenso Pino Daniele. Poi il Trio Lescano, Mina, Ornella Vanoni, Lauzi, Paoli in un viaggio anche musicale. Niente, secondo me, ha la potenza evocativa, emozionale che ha la musica. Niente. Non un film, non un libro. La musica riesce in un attimo a riportarti sensazioni di 50 anni prima. Ho pensato che per far capire bene cosa sono 80 anni nella vita di una persona è giusto mostrare quante cose siano successe in quel periodo di tempo. così ho inserito immagini di repertorio dei più importanti momenti della storia italiano e non. E’ un modo per dire che la vita di ognuno di noi, per piccola che sia fa un po’ di storia, quella con la lettera maiuscola. Lo dice bene De Gregori nella sua canzone "La Storia": la storia siamo noi, nessuno si senta offeso... la storia siamo noi nessuno si senta escluso.
Per tre mesi mi sono immerso nel racconto della mia famiglia, ne ero completamente rapito. Mi sono commosso, ho riso, sono stato spesso assalito dalla malinconia (... ma la malinconia è un sentimento positivo o negativo?)
Ho dedicato notti intere a montare quello che alla fine è diventato “Ottanta”, il nostro regalo di compleanno per papà. Lo abbiamo proiettato durante la festa a sorpresa che gli abbiamo organizzato. C’erano i suoi fratelli, figli, nipoti e qualche amico stretto. Avevo paura che tutta questa gente, davanti a una storia così personale, così privata, si annoiasse. (il film dura 2 ore!). Ma i miei timori erano infondati: il film è stato un successo. Mio papà continuava a ripetere “ma guarda un po’ che roba, quanta gente avete intervistato”. Era un po’ frastornato da tutte quelle emozioni (la festa inaspettata, i regali e le immagini della sua vita che gli scorrevano davanti agli occhi) e mi ha confessato che il film lo ha apprezzato veramente la seconda volta che lo ha visto, qualche giorno dopo. Ma anche gli amici e i parenti alla fine del film mi hanno confidato di essersi emozionati. Non era la loro storia, ma in qualche modo si erano immedesimati nel racconto di una famiglia che era simile alla loro.
Ma quello che mi ha colpito di più è che nei mesi a venire alcuni nostri amici, gente che non conosceva mio padre, che avendo saputo di questo film ci chiedeva di vederlo e ai quali noi ripetevamo “no, vi annoiereste, è lungo”, non ha voluto smettere di guardarlo fino alla fine. E ci ha ringraziato. Qualcuno addirittura ha chiesto con un po’ di imbarazzo se poteva averne una copia.
Questo è il potere delle storie.
Ogni storia merita di essere raccontata. La storia di una persona, di una famiglia, di un’azienda.
Dodici anni fa mio papà ha compiuto 80 anni, un traguardo importante che meritava un regalo speciale. Noi 4 figli abbiamo riflettuto a lungo su cosa regalargli, ma ogni idea ci sembrava troppo banale. Ci voleva qualcosa di simbolico, che potesse raccontare che persona è, quanto avesse contato la sua presenza per noi e quanto fosse stato importante per le persone che lo avevano conosciuto. Un oggetto, per quanto simbolico, non andava bene. Volevamo regalargli delle emozioni.
Qualche anno prima papà ci aveva chiesto di scattargli una fotografia che potesse rimanere a noi quando lui non ci fosse più stato e come esempio ci mostrò una foto di suo padre, nostro nonno, un bel ritratto in bianco e nero, probabilmente scattata da un fotografo. Quella richiesta ci aveva colpito, soprattutto perché di sue foto ne abbiamo tante. Sembrava che il suo desiderio fosse quello di avere una foto speciale, da lasciarci.
Allora abbiamo pensato di fargli un piccolo video con gli auguri di chi gli voleva bene. Sono andato a intervistare parenti, amici, ex colleghi. Ho fatto un viaggio per l’Italia ma anche nei ricordi e nella storia di mio papà. Mi hanno raccontato episodi, aneddoti, storie e ho scoperto lati di lui che non conoscevo. Alla fine avevo raccolto 40 interviste e ho capito che avevo in mano una bella storia, una storia privata, certo, ma che meritava si essere raccontata e che sarebbe stato un tesoro da custodire per noi figli e per le generazioni a venire. Mio papà e anche mio nonno sono stati sempre appassionati di fotografia e video e a casa abbiamo metri e metri di 8 e super8. Erano i filmini che periodicamente riguardavamo tutti riuniti intorno al proiettore con quel suo ronzio caratteristico che faceva da colonna sonora alle immagini mute che scorrevano sullo schermo. Le ho ricuperate tutte e le ho filmate per trasferirle in digitale. A casa di mio nonno ho trovato dei preziosissimi filmati del periodo della guerra, di quando mio papà era bambino e viveva in Liguria. Sono incredibili. Ho cercato foto, le ho catalogate, scannerizzate e divise per periodi. A questo punto avevo una montagna di materiale. Ero completamente assorbito e affascinato dal progetto che stava nascendo. Ho pensato che avrei potuto dare una colonna sonora adeguata a quelle immagini senza audio che avevamo visto tante volte sullo schermo bianco. Allora ho fatto una ricerca musicale per decennio. Ho pensato che la musica dovesse essere italiana, perché lavorando al progetto mi era venuto in mente la trasmissione che avevano dedicato ad Alberto Sordi “Storia di un italiano”. Nel film ci sono canzoni di 80 anni di musica italiana, da Silenzioso Slow (Abbassa la tua radio) a Non m’annoio di Jovanotti. Da Baciami piccina di Rabagliati ( a Je so pazzo dell’immenso Pino Daniele. Poi il Trio Lescano, Mina, Ornella Vanoni, Lauzi, Paoli in un viaggio anche musicale. Niente, secondo me, ha la potenza evocativa, emozionale che ha la musica. Niente. Non un film, non un libro. La musica riesce in un attimo a riportarti sensazioni di 50 anni prima. Ho pensato che per far capire bene cosa sono 80 anni nella vita di una persona è giusto mostrare quante cose siano successe in quel periodo di tempo. così ho inserito immagini di repertorio dei più importanti momenti della storia italiano e non. E’ un modo per dire che la vita di ognuno di noi, per piccola che sia fa un po’ di storia, quella con la lettera maiuscola. Lo dice bene De Gregori nella sua canzone "La Storia": la storia siamo noi, nessuno si senta offeso... la storia siamo noi nessuno si senta escluso.
Per tre mesi mi sono immerso nel racconto della mia famiglia, ne ero completamente rapito. Mi sono commosso, ho riso, sono stato spesso assalito dalla malinconia (... ma la malinconia è un sentimento positivo o negativo?)
Ho dedicato notti intere a montare quello che alla fine è diventato “Ottanta”, il nostro regalo di compleanno per papà. Lo abbiamo proiettato durante la festa a sorpresa che gli abbiamo organizzato. C’erano i suoi fratelli, figli, nipoti e qualche amico stretto. Avevo paura che tutta questa gente, davanti a una storia così personale, così privata, si annoiasse. (il film dura 2 ore!). Ma i miei timori erano infondati: il film è stato un successo. Mio papà continuava a ripetere “ma guarda un po’ che roba, quanta gente avete intervistato”. Era un po’ frastornato da tutte quelle emozioni (la festa inaspettata, i regali e le immagini della sua vita che gli scorrevano davanti agli occhi) e mi ha confessato che il film lo ha apprezzato veramente la seconda volta che lo ha visto, qualche giorno dopo. Ma anche gli amici e i parenti alla fine del film mi hanno confidato di essersi emozionati. Non era la loro storia, ma in qualche modo si erano immedesimati nel racconto di una famiglia che era simile alla loro.
Ma quello che mi ha colpito di più è che nei mesi a venire alcuni nostri amici, gente che non conosceva mio padre, che avendo saputo di questo film ci chiedeva di vederlo e ai quali noi ripetevamo “no, vi annoiereste, è lungo”, non ha voluto smettere di guardarlo fino alla fine. E ci ha ringraziato. Qualcuno addirittura ha chiesto con un po’ di imbarazzo se poteva averne una copia.
Questo è il potere delle storie.
Date:
On Going
Role:
Storyteller - Videomaker
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